Scorrendo le pagine del Romanzodamorenero di Maria Paola Spurio si ha la sensazione vengano sprigionate potenti esalazioni, che si sollevano dalla scrittura densa e infuocata riversata dall’autrice come metallo fuso sulla carta stampata. Nella scrittura di Maria Paola Spurio si generano cioè roventi circuiti convettivi, fatti di infinitesimali stati d’animo che si fondono assieme ad altri stati d’animo. Parole, immagini, concetti fuoriescono dalle pagine di questo romanzo sui generis come vapori, torbidi sprigionamenti, che turbano il lettore alimentandone il sospetto.
La sostanza di questi timori, poi, sta tutta nella profonda e profondamente sentita ricerca da parte dell’autrice delle ragioni del suo essere intensamente donna. Donna in quanto corpo, sangue, anima e poesia. Perché il dettato delle sessantasette pagine che compongono il romanzo è un dettato lirico, profondamente poetico traboccante di sentimento. Di fronte a questa donna che osserva il mondo nel disperato tentativo di abbozzare un tentativo di comprensione c’è un uomo, più in là, nella zona più remota della coscienza, nella parte in cui il dolore si fa sentire più forte, ci sono le streghe. Leggendo questo esile e stratificato libretto non si può fare a meno d’incontrare il suo sguardo trasognato e sgomento, che ci osserva e ci interpella a riflettere sul significato dell’amore, senza banalizzazioni e scorciatoie. Anzitutto quelle che vorrebbero cancellare il dolore dalla vita di ciascuno.
Massimiliano Magnano
ROMANZODAMORENERO
Maria Paola Spurio
Associazione culturale l’Erudita
Roma 2012
pp. 70 – € 11,00